Si chiama “La mia città brucia” e uscirà nei negozi e nei digital store dal 15 dicembre. Questo il titolo del nuovo lavoro degli Avanscoperta Russa, prodotti dalla Lumaca Dischi, il trio formato da Marco Petrigno, voce e chitarra; Fabio Rizzo, chitarra, (già Waines e produttore storico della scena indipendente italiana con Pan del Diavolo, Dimartino, Carnesi) e Giusto Correnti, batteria (al lavoro con Dimartino e già in tour con Le luci della centrale elettrica) .
Avanscoperta Russa è il sangue che si aggrappa ai pick-up delle chitarre. Il sudore che esplode, come fuochi d’artificio, in controluce, attorno ai fusti della batteria. Le parole che aggrediscono il microfono. L’improvvisazione del blues, l’amarezza del blues e la sua sofferenza, la sua spinta.
Le vecchie taverne nei sobborghi di un centro storico stuprato ogni notte. Quei posti dove ognuno sembra avere una storia da raccontare, che sia vera o inventata, che sia fatta da parole o impressa negli occhi, nelle rughe sui calli delle mani. Quei posti lontanissimi dai pub patinati del centro dove i bicchieri si vuotano senza farci troppo caso. Le pattumiere cariche di bottiglie, ossa d’animale e frattaglie. I basolati sempre bagnati, dove il vino si mischia al sangue delle macellerie a scarti di pesce, di frutta e verdura.
“La mia città brucia” racchiude tutti questi elementi, che sono il cardine degli Avanscoperta Russa, nei cinque brani dell’Ep. E c’è anche tanta Sicilia nella loro musica, nei testi delle loro canzoni. C’è la loro Palermo proprio nella title track “La mia città brucia”, un brano che racconta un sobborgo dove tutto accade dalla mattina alla notte più profonda, con un fumo che sale dalle viscere più profonde della città dove qualcosa brucia. Con “Evelyn” la band descrive una donna in preda alla sua sensualità, si contorce di piacere al pari della musica che il trio suona accompagnando il piacere che provoca al suo corpo. Il rapporto di coppia, il difficile rapporto di coppia, è il cuore di “Fai di me quello che vuoi” dove un lui e una lei sembrano non riuscire a vivere senza una lite continua “aiutati” da alcol e droghe. Torna Palermo, nello specifico il popolare quartiere Vucciciria, in “Spine”. Sono le spine le uniche cose che restano in mano al protagonista del brano mentre cammina, di notte, nella città con i pensieri che gli affollano la mente. “Appassirai” ci parla di quella maledizione che sentiamo addosso tutti noi quando attraversiamo un periodo negativo nella vita. Il grido di un uomo che cerca di sopravvivere alle droghe e all’alcol che lo hanno devastato, un grido lanciato al mondo da chi sta appassendo.
Avanscoperta Russa nasce nel 2013 da un’idea di Giusto Correnti e Marco Petrigno che insieme decidono di mettere su un progetto rock gospel blues d’autore. Da subito riscuotono un discreto successo che li porta a suonare in molti club della scena palermitana e non solo. Nel 2014, il duo si trasforma in trio, con l’ingresso di Fabio Rizzo. La band crea una miscela musicale esplosiva, potente, che spazia dal classic blues, a quello più sperimentale, con brani inediti. “La mia città brucia” racchiude tutta la loro anima musicale e non solo.

 

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